Giovanni Manfredini - Opere
a cura di / curated by Davide Di Maggio
Il lavoro di Manfredini e' unico nel suo risultato e nel processo di costruzione delle immagini ideato dall'artista. Pur essendo soggettiva e lirica l'opera di Manfredini non riconduce all'accentuazione drammatica dell'espressionismo quanto semmai ad alcune esperienze artistiche centrate sulla processualita' e sul corpo.
Giovanni Manfredini, nato in Italia in provincia di Modena nel 1963, presenta a Berlino alla Galerie Davide Di Maggio - Mudimadue una mostra personale di nuovi lavori appartenenti al ciclo '' Tentativo di esistenza '', che lo ha reso conosciuto in Italia e all'estero attraverso numerose mostre di rilievo quali quelle alla Galleria d'Arte Moderna (G.A.M.) di Bologna (1997), allo Stedelijk Museum (S.M.A.K.) di Gent in Belgio (1998), al PS1 di New York (1999) e alla Galerie der Stadt di Stoccarda (2001).
Il lavoro di Manfredini, che affonda le sue radici nel tragico vissuto esistenziale, sopravvissuto da bambino ad un gravissimo incidente, è unico nel suo risultato e nel processo di costruzione delle immagini ideato dall'artista.
Le sue opere non sono infatti dipinte ma sono il frutto del suo calco corporeo su una superficie creata miscelando insieme colla e polvere di conchiglia.
La superficie del quadro viene poi cosparsa di nerofumo e l'artista imprime l'impronta del suo corpo nudo su di essa, lasciando che la materia trattenga e metta a fuoco particolari del suo corpo che affiorano alla luce dall'indistinto mare d'ombra dello sfondo nero.
Pur essendo soggettiva e lirica l'opera di Manfredini non riconduce all'accentuazione drammatica dell'espressionismo quanto semmai ad alcune esperienze artistiche centrate sulla processualità e sul corpo come il Wiener Aktionismus, la body Art o più recentemente, al lavoro di artisti quali Elke Krystufek, dal punto di vista dell'investimento sul corpo per la trattazione delle questioni identitarie, Vibeke Tandberg, per la pratica dello sconfinamento del sé e dello sdoppiamento corporeo o persino ad alcuni registi cinematografici come Derek Jarman o James Bidgood.