Mark Manders

Mark Manders, (Netherland, 1968)

Per più di tre decenni, Mark Manders ha sviluppato un infinito autoritratto sotto forma di scultura, natura morta e progetti architettonici. Descritto dall'artista come il suo continuo "autoritratto come edificio", le opere di Manders presentano tableaux misteriosi ed evocativi che consentono agli spettatori di trarre le proprie conclusioni e significati narrativi. Inizialmente ispirato da un interesse per la scrittura e la letteratura, la prima concezione di Manders dell'autoritratto era più letterale, utilizzando il linguaggio e la parola scritta per descrivere la propria narrativa in un'autobiografia. Andando oltre i limiti del linguaggio, in seguito ha iniziato a esplorare l'architettura del racconto, concentrandosi sulla struttura, piuttosto che su contenuti specifici. Questa prima realizzazione ha portato alle sue prime indagini scultoree su forma, significato e narrazione, che nel corso degli anni si sono sviluppate in un corpo di lavoro straordinario e in continua espansione.

English

For more than three decades, Mark Manders has developed an endless self-portrait in the form of sculpture, still life, and architectural plans. Described by the artist as his ongoing “self-portrait as a building,” Manders’ works present mysterious and evocative tableaux that allow viewers to construct their own narrative conclusions and meanings. Initially inspired by an interest in writing and literature, Manders’ first conception of the self-portrait was more literal, employing language and the written word to describe his own narrative in an autobiography. Moving beyond the limits of language, he later began to explore the architecture of story telling, focusing on structure, rather than on specific content. This early realization resulted in his first sculptural investigations of form, meaning and narrative, which over the years have developed into a remarkable, and continually expanding body of work.