Zhang Xiaogang
Zhang Xiaogang (Cina, 1958) è nato nello Yunnan ed è cresciuto in una famiglia di funzionari pubblici nella regione del Sichuan.
Aveva solo otto anni quando iniziò la Rivoluzione culturale, un periodo oscuro della storia della Cina moderna durante il quale divenne pratica quotidiana – e perfino auspicabile – che i figli denunciassero i genitori e gli studenti facessero lo stesso con gli insegnanti. “La gente veniva a casa mia a chiedere ai miei genitori se volevano confessare i misfatti che avevano compiuto“, disse Zhang in un’intervista con il New York Times sei anni fa. Alla fine i suoi genitori furono spediti ad essere rieducati in un campo di lavoro, così Zhang e i suoi tre fratelli vennero allevati da una zia.
Zhang passava il tempo dipingendo. “Mia madre aveva paura che uscendo mi sarei messo nei guai, e così mi ha insegnato a disegnare. E questo è quello che ho fatto“, ha detto Zhang.
Fino al 1997 le sue opere non potevano essere esposte in Cina perché politicamente troppo sensibili. Oggi non solo è uno degli artisti cinesi contemporanei più ricercati, ma ci sono delle liste di attesa per acquistare le sue opere sia in Cina che all’estero.
I suoi dipinti più famosi sono la serie chiamata Bloodlines, che racconta le relazioni famigliari, sociali e collettive in Cina attraverso dei ritratti di gruppo ispirati alle immagini della Rivoluzione culturale.
Sono ritratti che in qualche modo fingono di essere immagini fotografiche, ma allo stesso tempo rivelano la loro essenza pittorica attraverso le loro tonalità cromatiche e le impossibili combinazioni dei colori, secondo una tecnica che che ricorda i quadri dipinti dal pittore tedesco Gerhard Richter.
Si tratta però di “ritratti” in cui le emozioni e le relazioni tra soggetti non sono evidenti, e i legami fra loro restano sconosciuti, si sa solo che essi appaiono in posa insieme.
“Ciò che conta non è se siano amanti, o il tipo di rapporto esistente tra loro. Voglio far capire alla gente che sono come clonati e che hanno gli stessi pensieri. La mia intenzione è di farli apparire come se stessero sognando a occhi aperti“, ha dichiarato Zhang in un’intervista con la Cnn.
E, con la loro enigmatica impersonalità e gli sguardi fissi, sono esattamente ciò che sembrano.
English version
Zhang Xiaogang (China, 1958) is a Chinese painter and preeminent member of the contemporary Chinese avant-garde. His Surrealist-inspired, stylized portraits executed in smoothly rendered oil paint maintain a formal and stiffly posed aesthetic, focusing on the aftereffects of the Cultural Revolution and the meaning of family, history, and memory in China today. Born in 1958 in Kunming, China, Zhang went on study painting at Sichuan Academy of Fine Arts in Chongqing. Forced to work construction and other odd jobs instead of teaching painting as he had intended, Zhang fell into a deep depression fueled by alcoholism, eventually leading to his hospitalization in 1984. Upon discovering an album of his family’s old photographs in the late 1980s, Zhang was inspired to create his Bloodlines series, the body of work for which he is now widely celebrated. He has been exhibited worldwide, notably including at Pace Gallery in New York, the 1995 Venice Biennale, and the Daegu Art Museum. He lives and works in Beijing, China.